Il dolore negli animali d’affezione: l’eutanasia

Affrontare un tema delicato come quello dell’eutanasia è molto complesso. Come già sottolineato negli articoli precedenti gli animali sono esseri senzienti, ovvero sono dotati di sensibilità, possono percepire sia il piacere, sia il dolore, provano interesse o sofferenza e sperimentano paura, ansia e stress.

In tale ottica, bisogna tener presente che purtroppo i nostri animali possono ammalarsi e provare dolore e sofferenza come gli esseri umani. Il nostro medico Veterinario di fiducia è il miglior consigliere sullo stato di salute del nostro amico a quattro zampe, sa valutare in modo obbiettivo la situazione clinica e comportamentale e di conseguenza consigliare il proprietario quando ci si trova a dover gestire delle situazioni di sofferenza fisica e psicologica.

A tal proposito abbiamo chiesto alla Dott.ssa Monica Manassero, Medico Veterinario Comportamentalista di approfondire con noi il tema dell’eutanasia e di spiegarci non solo che cos’è e dove si effettua la procedura, ma anche, come affrontare un momento di grande dolore, qual è la separazione dal nostro fidato amico.

Che cos’è l’eutanasia?

È l’ultimo gesto di amore che posso fare nei confronti del mio amico a quattro zampe. Nel concreto, la soppressione eutanasica è un atto medico che prevede la somministrazione da parete del medico veterinario di un farmaco con azione centrale e curaro simile per via endovenosa all’animale non più vigile, in sedazione profonda che porta ad una rapida perdita di coscienza seguita da un arresto cardiaco respiratorio ed infine alla perdita delle funzioni cerebrali. Proprio per questo motivo non arreca nessun dolore all’animale.

Perché scegliere la soppressione eutanasica?

Il suggerimento a tale decisone viene dato dal veterinario curante, dopo un’attenta valutazione, quando non possono essere più garantite le condizioni di benessere all’animale al fine di evitare gravi ed inutili sofferenze, a seguito di malattie gravi, come le malattie terminali progressivamente debilitanti ed irreversibili o incurabili con la compromissione dello stato di salute e grave sofferenza. Al proprietario vengono forniti tutti gli elementi utili per decidere con consapevolezza e responsabilità, analizzando insieme al proprio medico veterinario curante i motivi della scelta, prima di arrivare a tale decisione.

Dove effettuare tale procedura?

La decisone sul luogo in cui effettuare la soppressione eutanasica può essere concordata con il proprio medico veterinario in funzione delle condizioni dell’animale. Può essere effettuata a domicilio o presso la struttura veterinaria. In generale, in tale occasione possono essere presenti tutti i membri della famiglia.

Quando arriva il momento giusto per fare l’eutanasia? Sarò pronto? Sarò capace di dire di sì?

Queste spesso sono le domande che mi porgono i clienti in quel preciso momento in cui si concretizza la possibilità di doversi separare dal proprio amico a quattro zampe. La risposta che tutte le volte mi ritrovo a dare è sempre la stessa… “il momento giusto lo capirete da soli perché se guardate il vostro amico negli occhi sarà lui stesso a chiedervelo”!

Perché dico questo? Perché nella mia esperienza personale e lavorativa ho dovuto affrontare questo delicato momento in prima persona, da veterinario, guardando negli occhi due dei miei cani in momenti diversi della mia vita ma con cause comuni in quanto entrambi con tumori non operabili. Il primo Argo, compagno di studi nei primissimi anni di lavoro, si può dire la mia prima eutanasia, il secondo Victor, grande insegnante per gli studi comportamentali, molti anni più tardi con maggior maturità e maggior consapevolezza da parte mia, ma in entrambi i casi i loro sguardi sono stati fondamentali. Nei loro occhi ho letto tutta la gratitudine dei momenti vissuti insieme e tutta la sofferenza della malattia e la loro richiesta di dire basta. Per questo io, in qualità di medico veterinario, ma anche di proprietario, dico sempre, nelle situazioni in cui è possibile farlo, di sedersi a terra vicino a loro, parlargli e dire tutto il sospeso, di concedervi un ultimo momento insieme ed allora in quel momento, quel legame indissolubile che vi unisce vi guiderà nella scelta giusta.

Il proprietario può assistere?

In molti spesso mi chiedono se possono assistere, e la mia risposta è sempre sì, anzi assolutamente sì. La presenza del proprietario è fondamentale per garantire il benessere psicologico dell’animale nei suoi ultimi momenti di vita.

Accompagnare il vostro amico a 4 zampe durante tutta la prima fase di anestesia lo aiuterà a sentirsi più tranquillo, meno ansioso, a non aver paura, garantendo così un passaggio dolce e non traumatico dalla fase di induzione dell’anestesia alla perdita di coscienza.

Consiglio sempre di farsi vedere forti in questo momento, per dare coraggio e non trasmettere emozioni negative o agitazione, il tempo delle lacrime arriverà dopo con tutto il diritto di piangere la perdita ed affrontare il lutto.

Il tema del lutto verrà affrontato prossimamente, con il supporto di una psicologa specializzata su questo triste tema.

Se vi fa piacere approfondire i temi legati al comportamento dei vostri animali d’affezione e contattare la Dott.ssa Manassero, vi invitiamo a visitare il suo sito www.monicamanassero.it

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